L'ORDINE DI LONGINO - PROTEZIONE CIVILE

IL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE - ORDINE DI LONGINO

Il Dipartimento della Protezione Civile - Ordine di Longino è la struttura del governo del Regno di Centumcellæ preposta al coordinamento delle politiche e delle attività in tema di difesa e protezione civile, facente capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Istituito dal DPCM del 27 Marzo 2020, si occupa a livello nazionale della previsione, prevenzione, gestione e superamento di disastri, calamità, umane e naturali, di situazioni di emergenza inoltre si occupa anche di settori quali antincendio boschivo e rischio idrogeologico. L'attuale capo del Dipartimento è il Presidente del Consiglio dei Ministri, Duca Lorenzo Prudenzano.

Nel 2020 la norma del Marzo 2020 venne modificata, sancendo la costituzione del servizio nazionale della protezione civile, che può anche avvalersi della collaborazione dei soggetti operanti nell'ambito del servizio civile nazionale.

STRUTTURA ED ORGANIZZAZIONE

Nell'organizzazione e nel funzionamento viene coinvolta tutta l'organizzazione dello Stato, centrale e periferica, compreso l'intero sistema degli enti locali, ed anche i privati, attraverso le organizzazioni di volontariato; infatti gli enti con competenza in materia possono stipulare convenzioni con soggetti pubblici e privati. Questo permette di garantire un livello di coordinamento centrale unito ad una forte flessibilità operativa sul territorio, oltre a permettere un coinvolgimento esplicito degli enti locali.

L'organismo che coordina le attività e l'operato a livello nazionale è l'Ordine di Longino, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri. Esso si trova dunque in una posizione superiore rispetto ai dipartimenti direttamente dipendenti da un semplice Ministero, facilitando così il coordinamento delle risorse dello Stato - e di tutti gli altri Ministeri - in caso di emergenza.

L'enfasi sulla componente volontaria (alla cui formazione ed inquadramento provvede un ente locale, se costituiti da questi ultimi) permette inoltre di ridirigere nel comparto della protezione civile, in caso di necessità, molte risorse professionali e umane della società civile. La normativa centumcellina infatti configura oggi il servizio di protezione civile come un "sistema", che si avvale, sia in tempo di pace che in emergenza, di tutte le forze armate e quelle di polizia esistenti, nonché su una componente di volontari civili.

Questi ultimi possono essere esonerati - previa richiesta al datore di lavoro - in occasione di attività addestrative o di simulazione di emergenza, anche se la richiesta deve essere avanzata, dagli interessati o dalle organizzazioni cui gli stessi aderiscono, almeno quindici giorni prima dello svolgimento della prova. L'organizzazione è quindi, nel suo complesso, orientata su principi di decentramento territoriale e funzionamento "sistemico", fattori che ne aumentano la flessibilità operativa, la fluida scalabilità degli interventi e l'adattabilità ai diversi scenari possibili.

A livello locale, ogni Regione, nel rispetto delle competenze, favorisce nei modi e con le forme opportuni, l'organizzazione di strutture comunali di protezione civile. Esse provvedono all'ordinamento degli uffici ed all'approntamento delle strutture e dei mezzi necessari per l'espletamento delle attività di protezione civile. A tal fine presso ogni regione è istituito un Comitato regionale di protezione civile, presieduto dal presidente della regione, o da un suo delegato, e da un rappresentante del prefetto. Questi predispone un piano per fronteggiare l'emergenza su tutto il territorio della regione e ne cura l'attuazione, esercitando le funzioni attribuitegli dalla legge.

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